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Bartolo Longo "ghal qadi t'Alla u tal-
(di: Mons. Baldassarre Cuomo)
L’opuscolo scritto da Mons. Baldassarre Cuomo su Bartolo Longo già tradotto in francese ed in inglese) viene offerto anche nella traduzione maltese.
Ringraziamo sinceramente Padre Alberto Curmi di Gozo (Malta) per il suo interessamento.
D’altra parte egli è impegnato, anche, nella redazione della rivista intitolata “Pompej”.
La devozione dei Maltesi verso la Madonna di Pompei è antichissima.
Il testo si legge d’un fiato per la brevità e la scorrevolezza; ma offre, allo stesso tempo, i tratti essenziali della vita e delle Opere del Fondatore.
Ci auguriamo che questo Laico generoso possa ispirare l’impegno cristiano dei maltesi che godono già fama di essere “cristiani d’un pezzo” nonostante le storiche “tentazioni” a cedere agli attori di turno nella gestione della società.
Bartolo Longo -
(di: Antonio Illibato)
Bella e meritoria impresa questa biografia di Bartolo Longo, alla quale si è accinto Antonio Illibato, la prima che possa definirsi di respiro storico, senza concessioni agiografiche, sfoltita dai tanti “sentito dire” che hanno accompagnato le ricerche attorno al fondatore del Santuario di Pompei.
Già Michele Miele, nel convegno storico che si tenne a Pompei dal 24-
L’importante è ora contribuire, con gli strumenti di cui disponiamo, a riportare, al di là di ogni intento celebrativo, momenti essenziali della sua vita alla loro reale dimensione storica.
Dal momento che qui ci poniamo sul piano della ricerca imparziale, sono convinto che, a lungo andare, si riuscirà a sottrarre la sua figura ai giudizi di parte – traducibili in forme di devozionismo e di damnatio memoriae – cui finora è andata spesso soggetta”.
Occorre riconoscere che già in quel convegno,al quale parteciparono anche insigni studiosi universitari, da Giuseppe Galasso ad Alfonso Di Nola, a Pompeo Giannantonio, ad Antonio Cestaro ed altri, si pervenne a una equilibrata storicizzazione della biografia di Longo, non più viziata dai “sentito dire” e da “giudizi di parte”, e interamente immersa nel quadro più ampio e articolato dei problemi del proprio tempo: dagli ultimi anni del Regno borbonico all’annessione del Regni d’Italia alla fine dello Stato Pontificio e all’insorgere della questione romana, alla laicizzazione della cultura accademica, ai conflitti Chiesa e Stato, all’introduzione del “non expedit”, alla grande crisi agraria di fine secolo, con la conseguente emigrazione transoceanica, al decennio giolittiano, alla guerra mondiale e al fascismo, passando attraverso cinque pontificati: da Pio IX, a Leone XIII, a Pio X, a Benedetto XV, a Pio XI.
Ce n’è fin troppo per capire l’ampiezza e la profondità degli sconvolgimenti che segnarono il passaggio da un mondo nel quale sussistevano ancora eredità mentali, di costumi, di comportamenti anche ecclesiastici propri dell’ancien “régime”, accanto agli elementi nuovi, che avrebbero caratterizzato la società contemporanea ovvero il Novecento: la comparsa dei grandi movimenti di massa, la mobilità sociale, i processi di industrializzazione, le nuove forme della povertà, di cui si occuperà Bartolo Longo, il dualismo Nord Sud. Ecc.
Nelle biografie che fino al lavoro di Illibato si sono lette, mancava questo retroterra, sicchè il Longo finiva per passare come un personaggio astratto o al più coinvolto in tante piccole, modeste storielle locali, quelle che una volta abbondavano nella pubblicistica clericale, fino a perdere alla fine le ragioni e l’interiorità del Beato.
Certo, non sono mancate nel passato, anche le ricerche valide su questo o quell’aspetto della vita di Bartolo Longo, come il saggio che il vescovo Antonio Anastasio Rossi, prelato di Pompei, scrisse nel 1938, sulla formazione interiore dell’Avvocato, sulla sua crisi spirituale, prima di dedicarsi con la passione e la dedizione del convertito, al conseguimento della perfezione cristiana.
Il Rossi, che durante la prima guerra mondiale aveva saputo coniugare l’amore di patria e una straordinaria sollecitudine pastorale per le vittime della guerra, specialmente in occasione dell’esodo della popolazione da Udine, era in grado di capire meglio – credo – la compresenza nel Longo di una fede così sofferta e conquistata attraverso una rigorosa disciplina interiore e un comportamento più “risorgimentale”, starei per dire, che di opposizione allo Stato liberale, più di collaborazione fra società laica e società religiosa, così come poteva intenderla uno spirito moderato.
Il che avvicina il Longo alla figura di Don Bosco, che egli ebbe in grande stima.
Quel che rende autorevole il primo volume della biografia di Bartolo Longo, scritta da Illibato, è il ricorso a quell’ampia esplorazione archivistica, che era già stata sollecitata al convegno storico di
Al suo fianco, Pietro Caggiano, con la sua intelligenza e assidua disponibilità perché si avviasse il nuovo corso di studi longhiani. Già durante il citato convegno, Illibato dette notizia di una sua prima ricognizione del materiale archivistico del Santuario di Pompei, materiale indispensabile non solo per la storia della Chiesa, ma anche per le vicende amministrative del Santuario, per la nascita e lo sviluppo della Valle di Pompei, di cui il Longo percepì appieno la virtualità come centro urbano aggregante.
Questa idea dell’aggregazione – che è l’altro caposaldo di Longo dopo l’edificazione del Santuario – fu il frutto “di una specie di studio e di esame della realtà sociale in cui egli ha operato”, partendo dalla constatazione che nella Valle stentava a farsi largo persino “il diritto e la giustizia civile”, e vi regnavano “la più grossa superstizione, i pregiudizi e le false credenze tenean luogo delle massime evangeliche”.
Archivio prezioso, dunque, questo del Santuario, perché conserva i manoscritti editi ed appunti inediti del Longo sul problema della delinquenza, corrispondenza di carcerati e di cappellani e altro.
C’è un elenco degli archivi esplorati da Illibato, fra questi egli sottolinea l’importanza della ricerca condotta nell’Archivio storico diocesano di Napoli, per ricostruire “le presenze sociali a livello aristocratico e alto borghese, soprattutto femminile, che frequentò il Longo, come già rilevò nel 1982 Galasso.
Mi pare ineccepibile il giudizio di Galasso: “Decidendo di impegnarsi nella direzione del santuario-
Pagine puntuali e penetranti scrive Illibato su quel mondo aristocratico e altoborghese napoletano che prese a cuore la sorte del Longo negli anni in cui, dopo avere ceduto alle pratiche spiritiche, attraversò una forte crisi spirituale. In questo mondo di gente colta e devota, spiccava Caterina Volpicelli (1839-
Dunque, tutto un mondo di religiosi. Ma anche di laici consacrati, che è cosa diversa dal mondo dell’associazionismo cattolico dell’epoca, in quanto non dipendevano dalla “regola” del non “expedit”, ma che ugualmente si impegnarono e vissero una dimensione moderna della carità tale da riscuotere stima e ammirazione anche fra i liberali.
Longo dovette molto a questo mondo che non lo perse mai di vista; e in questo singolare rapporto con esso è la radice di quella sua stupenda intuizione, di edificare per la madonna un santuario-
Presentato il primo volume di una nuova biografia su Bartolo Longo
È stata la banda dell’Istituto Bartolo Longo, diretta dal maestro
Francesco Federico, ad aprire il programma della presentazione del primo volume “Bartolo Longo un cristiano tra otto e novecento” di Antonio Illibato, edito dal Pontificio Santuario di Pompei.
L’Arcivescovo Mons. Toppi ha rivolto un saluto all’autore del testo e agli intervenuti. Moderatore degli interventi dei professori Pietro Borzomati, Michele Miele, Antonio Cestaro e dell’autore è stato Mons. Pietro Caggiano, che ha letto una lettera di felicitazioni del Card. Michele Giordano, per don Illibato e per tutti i “longhiani” intervenuti.
Diciamo subito che l’opera è destinata a colmare un vuoto per molti aspetti ancora esistente nella pubblicistica, per la verità non molto vasta, su Bartolo Longo.
Subito dopo la morte di Bartolo Longo, come è noto, nel 1927, comparve la biografia di Mons. Scotto di Pagliara, prelato domestico del Papa, opera destinata a larga diffusione, se si pensa che nel 1943 uscì una terza edizione con oltre 30 mila copie. Ma lo stesso autore confessò di non aver potuto “preparare un lavoro più ampio e completo” e di essersi comunque arrestato nell’impresa, avendo saputo che il padre barnabita Eufrasio Spreafico si accingeva a farlo “con vivo zelo”, somma diligenza e con quella competenza che gli è propria”.
Orbene, il lavoro di Spreafico, studioso che aveva già pubblicato un libro su Giuseppe Toniolo e un grosso volume sul fondatore dei Religiosi Concezionisti, padre Luigi M. Monti, contiene una prima biografia sistematica degli scritti del Longo, e l’elenco degli archivi in cui è depositato il materiale relativo al fondatore della Nuova Pompei; tutti luoghi che Illibato ha rivisitato con estrema cura, offrendo al lettore il panorama ampio e articolato di una esperienza di pensiero e d’azione estremamente ricca: l’archivio Bartolo Longo di Pompei con le carte personali e familiari, le prediche, le opere inedite ed edite, l’archivio storico diocesano di Napoli, l’archivio vescovile di Nola, l’archivio dell’Ordine dei Predicatori e l’archivio della S. Congregazione dei Riti di Roma e, in aggiunta, l’archivio di Stato di Napoli e l’archivio storico per le province napoletane. Diversi i tagli dati all’opera dagli interventi dei professori, che abbiamo cercato di sintetizzarli, dopo di averla attentamente letta.
Gabriele De Rosa, nella presentazione al libro di Illibato, mette in risalto alcune caratteristiche di una biografia che, dotata di respiro “storico”, sembra rispondere pienamente alle indicazioni emerse dal Convegno storico di Pompei del 1982 dedicato a Bartolo Longo e al suo tempo. Accostarsi alla vita e all’opera del fondatore delle Opere educative di Pompei significa, infatti, liberare questa insigne figura dalle numerose incrostazioni celebrative e, all’opposto, dalle altrettanto numerose censure che ne hanno deformato l’immagine.
Bisogna inserire il Longo nel suo tempo, in quell’epoca di trapasso dall’800 al ‘900, in cui si ebbe l’inizio della decadenza della filosofia positivistica e dell’ascesa di una filosofia spiritualistica tanto sensibile al problema religioso quanto aperta alle riforme sociali.
Bartolo Longo si oppose con eguale vigore ai residui arcaici del devozionismo locale e ai pregiudizi meccanicistici della criminologia positivistica. Ma per capire la fonte di questo coraggio intellettuale bisogna riferirsi agli anni della formazione e dei successivi studi giuridici compiuti a Napoli dal giovane pugliese. Per questo rispetto, la ricerca di Illibato si presenta ricca di dati e di suggestioni, mantenendo sullo sfondo i motivi sociali determinanti dai nuovi processi di industrializzazione, accompagnati da nuove forme di povertà e di religiosità.
Nel quadro economico-
Sulla vita interiore del giovane Bartolo Longo scrisse nel 1938 un saggio Mons. Anastasio Rossi, ma la ricerca di Illibato offre una ricostruzione completa dell’ambiente e dei motivi culturali che influenzarono il processo formativo dell’avvocato di Latiano: la forte presenza, in terra d’Otranto, del Terz’Ordine domenicano, che permetteva ai laici di vivere la spiritualità religiosa pur restando al di fuori dei conventi; l’ugualmente significativo ruolo giocato dalla Confraternita del Rosario, un sodalizio dedito alla promozione alla promozione di iniziative a sfondo liturgico-
Merito di Illibato è aver ricostruito il periodo napoletano di Bartolo Longo, durante il quale egli seguì non soltanto i corsi di diritto, ma anche quelli di lettere e filosofia, restando particolarmente colpito da un dibattito culturale che gli appariva dominato da idee anticattoliche e perfino atee.
Così, l’insegnamento giuridico di docenti come Giovanni Manna o Federico Persico, pur di orientamento cattolico, non impedì che lo studente pugliese fosse piuttosto catturato da ambienti spiritisti, nei quali il pensiero più influente era quello del Renan della “Vita di Gesù”: un’opera, come è noto, particolarmente avversata Da Ludovico da Casoria, che indusse, per questo, Alfonso Capecelatro a scriverne una confutazione.
Fu Vincenzo Pepe a riportare il Longo sulla via segnata dall’educazione familiare. Ma in quest’opera di recupero ebbe un ruolo anche Caterina Volpicelli, propagatrice della devozione al Cuore di Gesù, nonché aggregata da Ludovico da Casoria al terz’Ordine di san Francesco.
Il posto della Volpicelli nella formazione di Bartolo Longo è importante, perché attraverso il suo influsso crebbe nel giovane di Latiano l’interesse per le opere di carità cristiana, per l’assistenza ai poveri e la cura degli infermi, ma anche la devozione per il Sacro Cuore.
Decisivo fu però anche l’apporto del domenicano Alberto Radente, teologo di grande prestigio e di vasta cultura storica. Ed è da segnalare il ruolo avuto nella redenzione di Bartolo Longo dal cardinale arcivescovo Sisto Riario Sforza, detto il “Borromeo redivivo” nonché l’influsso esercitato da tutto uno stuolo di religiosi, sacerdoti e laici operanti nell’ambiente napoletano: padre Emanuele Ribera, grande figura d’asceta, padre Ludovico da Casoria, sul quale giustamente l’autore si sofferma, per metterne in evidenza l’opera esercitata durante un quarantennio in favore dei diseredati.
Illibato dedica il dovuto spazio al gruppo di francescani che indirizzarono Bartolo Longo alla spiritualità, alla carità, alla costruzione di opere destinate alla redenzione degli elementi più deboli della società. Fra questi, anche il conventuale padre Salvatore Iovino, che fu uno dei primi a guidare i fedeli in pellegrinaggio al nascente santuario di Pompei. Ma vengono citati anche esponenti del clero diocesano di Napoli come Agnello Coppola, Vincenzo Maria Sarnelli, Giuseppe Giustiniani, Luigi Caruso. C’è, poi, una parte del libro.
Catena dolce che ci rannodi a Dio
(di: Don Adolfo L'Arco)
"Ringrazio don L'Arco che, nel 50° anno del suo sacerdozio ha voluto fare questo dono al Santuario di Pompei.
Ma non è il primo.
Già nel 1964 pubblicò la Vita del nostro Fondatore dal titolo "Penna, Rosario e Cuore alla Vergine" e nel 1966 seguì la seconda edizione ampliata ed arricchita:
"Il servo di Dio Bartolo Longo".
Dopo la beatificazione pubblicò, nel 1987, un volume più sostanzioso: "Il Beato Bartolo Longo, Mediatore tra il Vangelo e l'uomo moderno".
Egli è un vero amico e devoto di Pompei, nel significato più profondo della parola.
A leggere, meglio meditare, questo commento dei misteri del Rosario si trova un dolce alimento spirituale ed una forza di coraggiosa testimonianza cristiana (...).
(dalla prefazione di Mons. Francesco Saverio Toppi)
Città di Pompei -
(di: Picone Luigi)
Descrizione
Il lavoro di ricerca "Città di Pompei: riqualificazione del centro storico e miglioramento della fruibilità del patrimonio culturale, architettonico, archeologico" è promosso e svolto dal "Centro interdipartimentale di ricerca in urbanistica Alberto Calza Bini" dell'Università degli studi di Napoli Federico II.
La ricerca si presenta come un insieme di analisi e proposte indirizzate alla lettura del territorio di Pompei e alla sua possibile riqualificazione per il miglioramento della fruibilità del ricco patrimonio archeologico, storico e religioso della città. Essa mira allo sviluppo di studi nel settore della programmazione e della pianificazione urbanistica, paesaggistica e territoriale approfondendo i percorsi riguardanti la sostenibilità della città e del territorio, le tecniche di formazione e le valutazioni di progetti urbanistici, territoriali e ambientali.
Considerate le caratteristiche e le finalità di questo lavoro, esso rappresenta un contributo significativo per la valorizzazione del centro storico; per il miglioramento della viabilità e dell'accessibilità e per la trasformazione del tessuto edilizio della città di Pompei.
Contributi di: Stefania Brancaccio, Maria Gabriella Errico, Fabrizia Forte, Barbara Picone, Anna Scala.
Dettagli del libro
· Titolo: Città di Pompei. Tra archeologia e religiosità. Ediz. italiana e inglese
· Autore: Picone Luigi
· Editore: Massa
· Collana: Architettura, città, paesaggio
· Data di Pubblicazione: 2009
· ISBN: 8895827120
· ISBN-
· Reparto: Storia del mondo antico e archeologia
Contemplare con Maria il volto di Cristo (1)
Un foglietto con la descrizione dei 20 misteri del Santo Rosario e piccole illustrazioni a colori.
Il foglietto è disponibile anche in lingua spagnola, inglese e francese
“Chi propaga il Rosario è salvo!”.
Questa parola udita nell’intimo del cuore dal Beato Bartolo Longo, nell’ottobre del 1872, ne fece l’apostolo del Rosario e il fondatore della nuova Pompei mariana.
Nella sua essenza il Rosario è via per contemplare il volto di Cristo con lo sguardo e il cuore di Maria.
Il Rosario ci porta a Gesù facendoci accompagnare dalla madre del Signore.
Con Maria “ricordiamo” Gesù.
Aiutati da lei “impariamo” Gesù, ci conformiamo a Lui, Lo supplichiamo, Lo annunciamo.
Dirlo bene ci aiuta a perseguire l’ideale di San Paolo: “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2, 20).
Il Rosario è anche preghiera per la nuova evangelizzazione, per la pace e la famiglia.
Il sussidio si ispira alla Rosarium Virginis Mariae, che Giovanni Paolo II firmò sul sagrato di San Pietro il 16 ottobre 2002 davanti all’icona della Vergine di Pompei.
In lingua italiana In lingua spagnola In lingua inglese In lingua francese
Contemplare con Maria il volto di Cristo (2)
Il Rosario di Pompei
Un libretto di 64 pagine con la descrizione dei 20 misteri del Santo Rosario, illustrazioni a colori, con i testi e la musica dei canti.
Contemplare con Maria il volto di Cristo (3)
"Chi propaga il Rosario è salvo", sono parole che il Beato Bartolo Longo sentì nell’intimo del cuore nell’ottobre 1872.
Fu quell’ispirazione a renderlo apostolo del Santo Rosario e Fondatore della Nuova Pompei. Alla preghiera mariana, il 16 ottobre 2002, San Giovanni Paolo II ha dedicato la Lettera Apostolica "Rosarium Virginis Mariae", in cui valorizza ampiamente l’esperienza dell’apostolo pompeiano, inserito tra i grandi testimoni e promotori della preghiera mariana.
In una sua riflessione, il Beato scriveva: "Per essere apostoli del Rosario, occorre fare esperienza in prima persona della bellezza e della profondità di questa preghiera, semplice ed accessibile a tutti.
È necessario anzitutto lasciarsi condurre per mano dalla Vergine santa e contemplare il volto di Cristo: volto glorioso, luminoso, doloroso e glorioso".
Da queste parole nasce il titolo della pubblicazione, "Contemplare con Maria il volto di Cristo", ora proposta nella nuova veste grafica e con nuove opere d’arte ad accompagnare la lettura dei singoli misteri.
(Edizioni Santuario di Pompei pp. 64, € 2,00)
(di: Francesco Saverio Toppi)
"Francesco Saverio Toppi, “Fiumi d’Acqua Viva”. Esercizi spirituali alla scuola di Francesco d’Assisi (TAU, Collana di Testi e Ricerche di Francescanesimo 3/ Associazione Bartolo Longo per gli Studi della vita religiosa e della pietà nel Mezzogiorno8), Pompei 1995. Pp. 283, s.p."
È raro trovare un testo non destinato agli specialisti e non prodotto in ambiente accademico, che si riveli fin dal titolo per quello che contiene; che dichiari fin dal principio con esplicita onestà cosa vuol dire; che elegga, per così dire, immediatamente il suo pubblico: Fiumi d’acqua viva è, senza nascondere di esserlo, un corso di esercizi spirituali, vivificato nell’intimo e maturato alla luce del magistero di Francesco d’Assisi.
Ciò pone subito dei limiti, conseguenze delle scelte prioritarie: un corso di esercizi che riproponga all’esercitante le meditazioni udite dall’esercitare, o avrà una cadenza mensile, nel solco della pura tradizione ignaziana, o settimanale, com’è nella pratica ormai consolidata in Occidente e seguita dall’Autore.
Questo libro, dunque, vuol essere una memoria e un memoriale: memoria degli esercizi spirituali già compiuti, memoriale che rinnovi e ripresenti quella grazia, quell’esperienza interiore d’incontro con Dio che si è vissuta nei sette giorni dedicati da ogni sacerdote, religioso o cristiano impegnato al silenzio dell’anima, al deserto dello spirito, al colloquio a tu per tu con Dio.
L’andamento del testo si dispone perciò attraverso misurati ritmi di tempo: sette giornate intensissime di riflessione e di preghiera, scandite ciascuna da tre momenti, l’uno incastonato nell’altro, definite, infine, da una conclusione che – sul filo della mariologia lucana e giovannea – sintetizza nell’icona di Maria, la grazia, l’esperienza e il modello del frutto efficace degli esercizi.
L’ultima parola è il “segreto di Maria”, che mentre fisicamente chiude il volume, misteriosamente evoca l’invito a un’ulteriore ricerca, in direzione del senso, del contenuto, della luce di tale invitante enigma fin nelle profondità di Dio, che solo lo Spirito conosce. Conclusione, e, insieme, accattivante inizio: “amore crescenti inquisitio crescat inventi…”
La ricerca muove da ciò che si è trovato: con grande maestria Mons. Toppi nei primi due giorni apre mente e cuore all’oggetto del cercare, che è precisamente Colui che già ci ha trovati e in Cui soltanto ritroviamo noi stessi, al punto che ne sentiamo il bisogno: “da Dio, in Dio”.
Terzo, quarto e quinto giorno sono, invece, dedicati all’esercizio vero e proprio “nello spirito”, una sorta di viaggio e di sforzo meditativo, ascetico, orante e adorante nel paesaggio dell’anima che si è trovata in Dio; il sesto e settimo giorno, infine, delineano la mèta del lungo cammino: il trionfo pasquale, la percezione di Gesù, Dio-
Entro uno schema così semplice e suggestivo, Mons. Toppi, con profonda sapienza teologica, riesce a incastonare molte preziose pagine di teologia spirituale, radicate saldamente in una visione dommatica decisa, senza tentennamenti, rispettosa della migliore tradizione occidentale, ma vivificata dagli apporti più fruttuosi della riflessione orientale e aperta a integrare i più interessanti sviluppi della teologia conciliare (che ritorna continuamente attraverso citazioni dei documenti del Vaticano II) e post-
Tutto il libro essendo fondato saldamente sulla Scrittura, come nella più nobile teologia monastica
Un filo rosso guida l’Autore nella sua riflessione teologica e spirituale, offerto dal titolo stesso: “Fiumi d’acqua viva.
Ben ventuno volte ricorre in tutto il libro la metafora dell’ ‹‹acqua viva››, ora attraverso la citazione esplicita e completa di Gv 7,37-
L’immagine dell’ <<acqua viva>> domina potentemente l’ordito della riflessione: essa da un lato viene riferita immediatamente ai doni dello Spirito Santo, alla grazia che sollecita sentimenti nuovi, induce a comportamenti nuovi, determina novità di pensiero e azione, con un’efficacia realmente trasformante sul soggetto.
Ma un’altra presenza la figura dell’ <<acqua viva>> illumina, senza la quale quella precedente non potrebbe apparire: si tratta della Presenza continua, persistente, determinante del Cristo.
Qui la matrice francescana emerge in tutta la sua forza: il Cristo non è il Signore, il Dominatore potente, bensì il povero, l’Infinito che si esinanisce nel mistero dell’Incarnazione e soprattutto nel mistero dell’Eucaristia.
Le meditazioni eucaristiche, oranti effusioni trascritte con mirabile spontaneità, costituiscono il centro grafico, fisico, del pregiato volume e il punto focale teologico-
Attraverso l’Eucaristia l’esercitante giunge al mistero della Resurrezione, che propriamente non tanto inneggia alla vittoria del Crocefisso, quanto ne segna l’estrema volontà di mitezza e povertà: il Signore vince e sparisce, lasciando il posto allo Spirito suo e del Padre, affinchè determini nel credente l’esperienza di Dio e intoni nell’anima il canto della lode.
Esperienza dello Spirito e giubilo della preghiera sono come gli spazi entro cui si muove l’Autore nel dettare i suoi esercizi spirituali, momenti intensi, tratti da un vissuto esperienziale di non comune
Non sfugge a Mons. Toppi che il vero Agente degli esercizi spirituali, più che l’esercitante stesso è Dio, attraverso le meditazioni del Cristo e dello Spirito: in questo senso molto francamente, questi esercizi spirituali sono concepiti in chiave mistica, come azione dello Spirito di Dio nello spirito dell’uomo. Sta qui la differenza e il fascino di questo libro rispetto al militante volumetto di Ignazio di Loyola.
Lì si celebra, se non andiamo errati, il trionfo dell’esercitante, che combatte con se stesso perché alla fine nel suo proprio spirito il Cristo canti vittoria.
L’orizzonte ascetico e combattivo rinascimentale fa del libro di Ignazio un manuale di esercitazioni dell’anima, “Fiumi d’acqua viva” invece, sulla scia del Serafico, celebra il trionfo della grazia, l’abbandono del credente all’opera di Dio, l’Unico che viene e salva. Se il manuale ignaziano sembra vivere, come di un’anima segreta, della metafora petrina delle pietre vive (cf.1 Pt 2,5), ciascuna compattamente saldata e collegata all’altra per formare un’inattaccabile fortezza, un’invincibile armata o un’inconcussa cattedrale gotica, il ritmo del libro di Mons. Toppi sembra piuttosto essere animato dalla figura giovannea delle sorgenti (cf. Gv 4,14) che incessantemente ricevono e donano, in perenne circolazione di vita, amore, luce, gioia, invadenti forse, ma penetranti e trasformanti in un’emozionante esperienza di Dio. (Pierluigi Cacciapuoti)
Guida illustrata al Sanuario del Rosario
Pompei -
Presentazione
Ad alcuni anni di distanza dall’ultima pubblicazione, il Santuario di Pompei propone una nuova “Guida”, completamente rivisitata nella proposta grafica e nei contenuti.
Gli autori hanno voluto offrire a pellegrini, turisti e visitatori occasionali uno strumento capace, sin d’ora, d’introdurli nell’affascinate e suggestiva storia di un Tempio che ha dato origine alla nuova città di Pompei costituendone l’originario e iniziale segmento urbano.
Pompei, città-
26 ottobre1980. Pugliese d’origine e napoletano d’adozione, l’Avvocato fu uomo di profonde intuizioni profetiche e laico di generoso impegno ecclesiale.
La “Guida” vuole essere uno strumento capace di stupire i visitatori e di far assaporare loro, sin dall’inizio della visita, la grandezza di un’opera che chiede di essere vista da vicino e conosciuta nella sua interezza.
La visita inizia da Piazza Bartolo Longo, cuore della città mariana, verso il cui centro confluiscono tutte le strade d’ingresso: da Napoli e da Salerno, dai Paesi Vesuviani e dalla Penisola Sorrentina. La maestosa e monumentale facciata del Santuario è pronta ad accogliere tutti. Anzi, è essa stessa il vero portale d’ingresso alla città di Bartolo Longo, svelando la straordinaria ricchezza della sua identità.
N.B. La Guida è disponibile anche in lingua inglese, francese e spagnola.
Pompei
Guida Illustrata al Santuario del Rosario -
Autori: A. Carillo – P. Mocerino – L. Somma -
Cod. Art.: LIBSP111 -
Il Beato Bartolo Longo un Avvocato al servizio dell'uomo e della Chiesa
(di: Pasquale Mocerino)
Il 26 ottobre 1980 nel rito di Beatificazione, presieduto dal Santo Padre Giovanni Paolo II, la Chiesa riconosceva solennemente e pubblicamente lo straordinario cammino di testimonianza e di santità di Bartolo Longo, nato a Latiano (Brindisi) il 10 febbraio 1841 e morto a Pompei il 5 ottobre 1926.
Trasferitosi a Napoli e, poi, nella cittadina vesuviana, il Longo fu uomo di straordinaria spiritualità e di generoso impegno sociale ed ecclesiale, realizzando in anticipo, precorrendone i tempi, la stupenda lezione del Concilio Vaticano II sul ruolo e la testimonianza dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo.
Fu avvocato, giornalista, scrittore, fondatore di un Santuario mariano di fama mondiale, realizzatore di opere di carità e, da laico, di una Congregazione religiosa femminile, le “Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei”. Fu, soprattutto, un uomo di preghiera e un uomo santo!
Secondo la logica del Vangelo costruì la sua casa sulla roccia della Parola di Dio, studiata assiduamente, assimilata con una continua meditazione e vissuta fedelmente alla scuola, e per amore, della Vergine Maria.
Come il buon samaritano evangelico, fu capace di vivere eroicamente il comando dell’amore del prossimo, dimostrandosi sensibilissimo al grido di dolore che si levava dal mondo dell’emarginazione minorile, soprattutto dai ragazzi figli di carcerati e da quelli orfani di entrambi i genitori, che, quando egli operava, erano considerati, per davvero, gli ultimi e i più bisognosi.
Diede loro voce, casa, famiglia, educazione religiosa, cultura e, soprattutto, una preparazione per il loro inserimento nel mondo del lavoro. Fu, più di ogni altra cosa, costruttore di pace, aspirando ad essa come al bene supremo quale frutto dell’insegnamento di Gesù.
Questo testo ha lo scopo di essere un agile sussidio tra le mani di quanti desiderano essere introdotti alla conoscenza del Fondatore del Santuario di Pompei e delle sue opere di carità.
In poche pagine l’Autore ha cercato di offrire un ritratto essenziale dell’Avvocato pugliese, evidenziando i tratti più significativi della sua testimonianza di fede, di carità e di santità.
Il nostro auspicio, in attesa della sua canonizzazione, per la quale invitiamo tutti a pregare, è che il Beato Bartolo Longo possa essere per tutti i cristiani un maestro di vita e un modello da imitare.
Il Longo (1841-
Fu, soprattutto, un uomo di preghiera e un uomo santo!
Secondo la logica del Vangelo e alla scuola di Maria costruì la sua casa sulla roccia della Parola di Dio.
Come il buon samaritano evangelico realizzò il comando dell’amore del prossimo, dimostrandosi sensibilissimo all’emarginazione minorile, soprattutto ai ragazzi figli di carcerati e orfani di genitori. Diede loro voce, casa, famiglia, educazione religiosa, cultura e un inserimento nel mondo del lavoro.
Fu, infine, costruttore e operatore di pace.
Il testo è un agile sussidio tra le mani di quanti desiderano essere introdotti alla conoscenza del Longo. (È disponibile in lingua inglese, spagnola e francese).
(di: Luigi Avellino)
Lungi dall’intento di tracciare un profilo esaustivo dei Papi che si sono succeduti dalla fondazione del Tempio dedicato alla Vergine del Rosario,
proponiamo una lettura dei momenti salienti di storia civile e religiosa di Pompei legata a Roma.
(di: Adolfo L'Arco)
"Eizioni I. E. B. L. -
Una biografia che ci ha regalato la mente, il cuore e la penna del Ch.mo Prof. Don Adolfo L’Arco, Salesiano.
Saremmo tentati a parlare di lui, solo di lui e non del libro, perché sollevando quel velo tanto fitto di umiltà, di cui don L’Arco ama circondare la sua persona, noi faremmo la più bella recensione al suo libro. Quattro anni addietro don L’Arco fece uscire presso la S.E.I. – Torino -
Anche don L’Arco ha consacrato “Penna e cuore e Rosario” alla Madre di Dio. Lo dicono le ripetute edizioni dei suoi libri mariani, lo rivela egli stesso, senza accorgersene, nella conversazione e nella predicazione, e questa mai bardata, ma sciolta e vivacissima.
La sua vasta cultura teologica, la sua ascetica, la conoscenza, da vicino, di questo luminoso prisma pompeiano hanno permesso al Chiarissimo Autore di leggere meglio di ogni altro nella vita, negli scritti e nelle opere di Bartolo Longo.
Senza trascurare quanto è stato scritto da altri su questo argomento, don L’Arco ci ha presentato una “visuale” pompeiana più aderente e intelligentemente spoglia di quei miracolismi che trasformano il fatto storico in una quasi leggenda o “Saga”.
Nelle sue pagini vivaci, ricavate dai documenti più ineccepibili, quali sono i processi canonici, egli si fa ammirare storico e asceta. Chi legge il libro sente vivo Bartolo Longo, ne ammira l’opera, la guarda con religioso stupore, l’ama con lo stesso amore con cui, amando la Madre della Chiesa, ama la Chiesa e sente un impulso di recarsi a Pompei per dare sollievo allo spirito, fermezza alla fede e un vero élan morale a tutta la vita.
Caro don Adolfo, quando ci si scambia – di rado – qualche biglietto, o quando ci incontriamo, Lei mi dice sommesso e con l’indice teso: “Beh”, quell’avemaria la dici per me alla Madonna?”. Io la guardo e m’accorgo che le ridono gli occhi e, a quel sorriso, pare che le lenti dei suoi occhiali si allarghino e scintillino come le gemme della Madonna.
Sì, l’avemaria desiderata non manca mai, ma ora posso assicurarle che non sarà più una sola avemaria scialba, come la mia, ma tante migliaia di avemaria avrà Lei dalle tante migliaia di persone che leggeranno le sue pagine luminose della bella vita regalataci intorno al Servo di Dio Bartolo Longo.
Una bella vita: pascolo prezioso per tutti e fonte di forti ispirazioni al bene. (Lo Piccolo)
Ipotesi e testimonianze archeologiche sul suburbio di Pompei
(di: Mario Prosperi, Angelandrea Casale)
I Prelati del Pontificio Santuario di Pompei dal 1890 al 2012
(di: Antonio Ferrara e Angelandrea Casale)
(di: Bartolo Longo)
Nel suo libro dei Quindici Sabati, che vide la luce la prima volta il giorno dell’Assunta del 1877, Bartolo Longo detta le norme e spiega significato e modalità per “far bene” questa devozione, che si fonda nella promessa del fedele a Dio di comunicarsi per 15 sabati consecutivi in memoria dei 15 misteri del Santo Rosario, per onorare la Vergine e porsi sotto la sua protezione per ottenere qualche “grazia speciale”
Il libro, pubblicato a Napoli nella tipografia e libreria di Andrea e Salvatore Festa, S. Biagio dei Librai, 102, è giunto alla sua 75ª edizione (08-
Abbiamo appreso dalla viva voce dei sacerdoti che celebrano nel Santuario e nelle diverse parrocchie che
“I 15 Sabati del Santissimo Rosario sono l’esercizio di orazione più opportuno ai tempi nostri”. Così Bartolo Longo intitola uno dei primi capitoli del suo libro, riprendendo, a conferma della efficacia spirituale che deriva dalla recita del Rosario, quanto Papa Leone XIII nella famosa enciclica del 1° settembre 1883 “Supremi Apostolatus officio” affermava testualmente: “Il bisogno del divino aiuto certo non è oggi minore di quello che era quando il glorioso San Domenico, a risanare le piaghe della società, introdusse l’uso del Rosario. Egli, illustrato da lume superno, conobbe non esservi ai mali dell’età sua rimedio più efficace che ricondurre gli uomini a Cristo, il quale è Via, Verità e Vita, mercè la considerazione frequente dei Misteri della Redenzione; e interporre mediatrice presso Dio quella Vergine che ha potere di spegnere tutte le eresie”.
Su questa scia nasce e si consolida per Bartolo Longo l’insistenza e l’impegno nel diffondere il Rosario, nel proporlo non solo come mezzo di preghiera ma soprattutto di meditazione, perché nei 15 Misteri ciascuno di noi ripercorre tutto l’itinerario della salvezza e della funzione di Maria. Devozione dei 15 Sabati che coinvolge non solo gli adulti, le persone più mature o le donne, ma vede in attesa dell’Eucaristia del sabato, anche i giovani. Questo vuol dire che ogni epoca ha le sue angosce, ogni raggruppamento etnico o culturale soffre di mali oscuri e profondi ed ogni uomo avverte limiti e solitudine, alimenta i suoi mostri ed i suoi angeli, sentendo aumentare, di fronte alla solitudine, ai pericoli, alle tentazioni, il bisogno di pregare.
Il Rosario, poi, ha una caratteristica che potremmo definire speciale: può essere recitato nella individualità della propria esistenza nell’ora che si reputa più opportuna, può raccogliere più persone nell’intimità delle abitazioni, può finalmente essere partecipato nel consorzio fra più persone riunite nella voce e nei pensieri.
In questo consiste senza dubbio l’affermazione che la devozione dei 15 Sabati ha assunto e aumentato in un secolo di vita: “Sono sommamente meravigliato ed edificato dalla straordinaria diffusione del libro, poiché è chiara prova del diffondersi della devozione verso quella mistica Rosa, in che il Verbo divin carne si fece”: Così si esprimeva Bartolo Longo vedendo esaurire le copie del suo testo. Quella sua meraviglia, quella sua edificazione appartengono anche a noi e a tutti coloro che fanno e mantengono la promessa di comunicarsi per 15 volte; per ripetere decina dopo decina il cammino dei Misteri, i quali partendo dal gaudio dell’Annunciazione, conducono Maria lungo la via del dolore, per vederla finalmente nella gloria con tutti i Santi. Si tratta di un cammino che è stato percorso da tanti Santi; che viene percorso in ogni angolo della terra da qualsiasi uomo che si professi devoto del Rosario di Maria.
Iscrizioni pompeiane inedite scoperte tra gli anni 1954 -
(di: Angelandrea Casale, Ennio Gallo)
I Venti Sabati (1)
Nella versione classica
La missione del Beato Bartolo Longo, indicatagli dalla stessa Vergine, durante la sua chiamata in Via Arpaia, nell’ottobre 1872, era diffondere il santo Rosario.
Egli profuse tutte le sue energie per raggiungere questo fine, usando la sua intelligenza e le sue conoscenze.
Utilizzò i mezzi di comunicazione allora conosciuti e riuscì a raggiungere tutto il mondo propagando ovunque la devozione alla Vergine.
Una delle sue migliori intuizioni fu dare impulso alla pia pratica dei Quindici Sabati, un esercizio di pietà popolare già diffuso alla sua epoca ma che, grazie a lui, ottenne enorme popolarità. Pubblicato per la prima volta nel 1877, tradotto in varie lingue e giunto alla 76ª edizione nel 1993, questo testo guidava i fedeli, sabato dopo sabato, alla lettura, alla meditazione e all’attuazione nella vita di ogni giorno dei quindici misteri del Rosario.
Nella nostra libreria sono disponibili due edizioni della pubblicazione. La prima propone i testi classici del Beato. La seconda, invece, propone un nuovo schema di celebrazione, con preghiere e meditazioni di Bartolo Longo, dei Padri della Chiesa e di scritti ecclesiastici. (Edizioni Santuario di Pompei -
I Venti Sabati del Santo Rosario (2)
Con nuovo schema di celebrazione
Dopo il grande successo de “I Quindici Sabati” del Beato Bartolo Longo, best seller della letteratura mariana mondiale, il Santuario di Pompei ha pubblicato questo nuovo sussidio.
Fedele al suo carisma e ispirandosi ai più recenti documenti mariani del Magistero, il Santuario rivisita e rinnova la proposta del Fondatore.
Il sussidio utilizza un linguaggio più consono alla sensibilità ecclesiale post-
I testi delle meditazioni sono tratti dagli scritti del Beato, dei Padri della Chiesa, di scrittori e teologi contemporanei.
Come l’antico testo del Beato, anche questo nuovo sussidio aiuterà i devoti della Madonna di Pompei a maturare abbondanti e ricchi frutti spirituali con cui alimentare il proprio cammino spirituale e di santità con una testimonianza di vita credibile e consona ai discepoli del Signore Gesù.
L’Avv. Bartolo Longo
(Di: Francesco Dati)
“Sociologo Cristiano”
Edizioni I.E.B.L. -
Bartolo Longo è passato alla storia non soltanto per avere fondato attorno al Santuario una vera e propria città ed istituti per gli orfani. Ma per il suo metodo educativo che perfezionò e sbloccò da una specie di immobilismo molti aspetti e valutazioni pedagogiche.
Di orfanotrofi il mondo è pieno, ma quelli del Santuario riflettono un lato speciale della società: un settore assai delicato e un po’ trascurato.
Egli mirò agli orfani della natura e della legge. E sono – questi voluti da Bartolo Longo – quelli più bisognosi, i quali, non ricoverati, sarebbero stati un grave inciampo al cammino della società.
Bartolo Longo ci pensò più di 20 anni prima di aprire i suoi ospizi (era di moda questo termine nell’ultimo “800”) e la sua istituzione fu caldeggiata da penalisti insigni quali Nicola Amore e il barone Giorgio Malecrinis (poi gesuita); fu elogiata ed incoraggiata dallo stesso Sommo Pontefice Leone XIII, da San Giovanni Bosco, dal Venerabile Padre Ludovico da Casoria. L’istituzione non limitava l’entrata a nessuno che ne avesse i requisiti, e difatti dapprima si ebbero elementi da ogni parte d’Italia.
Essa mirava a creare un ordine nuovo morale e sociale in tutta Italia, ma nel nostro mezzogiorno in modo speciale.
Il coraggio di Bartolo Longo fu sorprendente perché doveva smantellare tutta una solida impalcatura creata dal materialismo imperante. Doveva abbattere i miti difesi dalla antropologia criminale e riportare la pedagogia alle sue fonti fresche e sempre nuove del cristianesimo.
Affila le sue armi nei principi sociali del Vangelo e delle Encicliche “leonine” che pubblica o commenta nei punti più contrastati.
Lo vediamo battagliare implacabile, quasi solo in lizza, ma sempre vincitore e con autorevoli consensi e scrosci di applausi da ogni parte del mondo.
Gli orfani della legge, erano per Bartolo Longo messaggeri di pace quando si recavano negli stabilimenti di pena a far visita ai genitori. Messaggero di pace era per lui anche il periodico “Il Rosario e la Nuova Pompei”.
Di tutto questo ci parla lo studio aperto dal Ch.mo Prof. Francesco Dati, appassionato cultore di scienze sociali e sincero ammiratore delle opere create da Bartolo Longo.
Il libro è alla sua seconda edizione e s’intitola “Bartolo Longo: sociologo cristiano” ristampato presso il nostro IPSI a. 1966. Il Prof. Francesco Dati ci ha lasciati, e ne ha curato la ristampa il figlio Prof. Vittorio, tenendo conto del progresso sociale. Il sottotitolo del libro è: Una grande opera sociale. Gli Istituti educativi di Pompei.
L’opera divisa in 18 capitoli e un’appendice sobri e scorrevoli, ci fa amare di più Bartolo Longo, avendo scoperto, come una luce nuova, nella sua complessa personalità, la quale ben s’allinea con due grandi santi: Giovanni Battista De La Salle e Giovanni Bosco.
Siamo sinceramente grati al Prof. Vittorio Dati e al Suo carissimo papà, per l’apporto prezioso offerto all’opera di Bartolo Longo.
Le elezioni in Pompei Antica
(di: Carlo Giordano, Angelandrea Casale)
Dieci relazioni per comprendere il senso di quest’Anno Santo, approfondendo il tema delle Opere di misericordia grazie alle riflessioni di grandi relatori, che nel Santuario di Pompei da 17 febbraio al 27 aprile 2016, hanno tenuto incontri di catechesi che saranno ricordati per i contenuti e per la grande partecipazione.
La pubblicazione, uno strumento prezioso per chi vuol nutrire la propria fede ed entrare nel cuore del mistero della misericordia divina, è disponibile al prezzo di € 9,00.
Interventi di: Bruno Forte – Jesùs Moràn – Matteo Truffelli – Salvatore Pagliuca – Franco Miano – Pina de Simone – Marco Gnavi – Kiko Arguello – Roberto Trucchi – Ermes Ronchi.
Nel segno di Maria "Roberto Ronca, Vescovo e Fondatore"
(di: Angelo Montonati)
Il volume rappresenta un approfondimento conoscitivo della figura e dell’opera di Mons. Roberto Ronca: dalla sua formazione accademica di ingegnere, alla sua vocazione adulta, al percorso della sua intensa opera di pastore d’anime, fino al suo ritorno a Roma, alla sua morte ed alla sua eredità pastorale di protagonista, sempre umile, ma obbediente e incisivo, della Chiesa Romana e della Storia dell’Urbe.
Una figura che ha segnato la storia del Pontificio Seminario Romano, della Roma del periodo bellico e postbellico, del Santuario di Pompei, di cui fu Delegato Pontificio, della stessa vita dei cattolici impegnati nel sociale e nella politica dopo la Liberazione e nei primi anni di democrazia.
Un uomo, un sacerdote, un vescovo caratterizzato da un’intensa spiritualità mariana e da una piena fedeltà alla Chiesa e al Romano Pontefice, sempre e comunque.
Di notevole interesse, perché poco conosciuta dai romani di oggi, l’intensa azione di Roberto Ronca, allora Rettore del Pontificio Seminario al Laterano, in favore degli ebrei perseguitati e ricercati, di politici anch’essi ricercati, fra i quali Alcide de Gasperi, Roberto Bencivenga, Meuccio Ruini, Pietro Nenni e molti altri.
Novena dell'Immacolata e Novena di Natale
"Chiamati ad essere santi e immacolati nell’amore"
"La gioia di attendere l’amato"
In questo testo, sussidio curato dall’Ufficio liturgico della Prelatura di Pompei, proponiamo gli schemi seguiti in Santuario per le novene di preparazione alle feste dell’Immacolata Concezione e del Santo Natale. La novena dell’Immacolata, che ha come tema "Chiamati ad essere santi ed immacolati nell’amore", è un vero e proprio inno d’amore alla Madonna del Rosario ed alterna cantici, letture bibliche e temi di riflessione. La novena del Natale, seguita dal 16 al 24 dicembre, è dedicata alla "gioia di attendere l’Amato" ed ha nella luce, nella speranza, nella letizia i propri toni distintivi. Tra i testi proposti è bello citare una delle preghiere che il Beato Bartolo Longo dedicò alla Vergine: "Madre di Dio, mare immenso di grazie e di beatitudine, sarò beato se vivrò sotto la tua Protezione. Da questo giorno, ti prometto di non lasciarti mai più, di salutarti, di amarti e di invocarti con il santo Rosario, la tua preghiera prediletta, che tu mi hai insegnato. Ogni giorno mi ricorda la tua divina esimia umiltà, la tua purezza e pienezza di grazia, la tua divina maternità, la mia redenzione e salvezza. Tu, o Regina del santo Rosario, hai aperto una fonte di grazia tra le rovine dell’antica Pompei, per dimostrare ai peccatori che da te verrà la vita a tutti quelli che t’invocano e per rivelare al mondo intero che a quanti si priveranno del tuo Figlio Gesù, tu lo ridonerai loro con una nuova vita di grazia e di fede. O Madre di misericordia, fa’ che Gesù regni nel mio cuore; vi regni da Re, da assoluto Padrone, da Signore delle mie forze, sì che della sua vita io viva e in lui mi consumi, per vivere di lui e con lui per l’eternità!". (Edizioni Santuario di Pompei pp. 64, € 2,00)
Perfumes, unguents and hairstyles in Pompeii
"Profumi, unguenti e acconciature in Pompei Antica"
(di: Carlo Giordano, Angelandrtea Casale)
Pompei -
(di: Nicola Avellino)
Ricostruita la storia del Campanile di Pompei
La lista degli omaggi resi al Fondatore di Pompei, il beato Bartolo Longo, nell’anno 1996 a lui particolarmente dedicato si è arricchita ulteriormente per la pubblicazione del volume “Pompei – Il Campanile Monumentale”.
L’Autore è il medico Nicola Avellino, già noto per il suo impegno professionale e quello di ricercatore di “Storia Patria”.
Dieci anni di ricerca hanno prodotto questo poderoso volume di oltre 500 pagine che non è certamente facile condensare in questa presentazione. E va subito chiarito che nella storia del Campanile si inseriscono tante altre storie di personaggi, architetti, artisti, operai così che, a compimento della lettura, si ha una sintesi della Storia del Santuario di quell’epoca insieme a succose biografie dei varie personalità e famiglie.
È stata notata la mancanza dell’indice dei nomi, ma gli oltre 80 capitoli ne fanno di questo volume una specie di Enciclopedia sul Santuario. Si comprende, per esempio, il perché della dedica del Campanile al S. Cuore di Gesù (foto di copertina e pagine da 13 a 34 e dal 359 a 382); viene raccontata la storia del campanile: dal recupero del materiale dei cannoni fino alla fusione avvenuta eccezionalmente a Pompei ad opera della ditta Marinelli di Agnone ed alla loro solenne benedizione (pagine da 427 a 478).
La presentazione del volume avvenne il 15 marzo nella festosa cornice del teatro “Mattiello” richiamando circa quattrocento cittadini insieme ad alcuni parenti e discendenti di artefici dell’opera. Era presente il Dr. Franco Gallo, Vice Sindaco, in rappresentanza del Comune. La doverosa iniziativa del Santuario fu sostenuta dalla partecipazione dei due Lions club cittadini.
Dopo il saluto di S.E. Mons. Francesco Saverio Toppi, Prelato del Santuario di Pompei, prese la parola P. Caroli, francescano, per delineare la figura di cristiano, impegnato nella professione e nella carità, dell’Architetto A. Leonori, progettista del Campanile.
L’Avv. Maurizio De Tilla, vice governatore del Distretto 108 YA Lions, delineò “il progetto” di coesistenza e sviluppo delle due Città che debbono sempre più “mirare all’unità, in quanto ambedue espressioni dello stesso piano provvidenziale”.
La professoressa Antonia Lezza, dell’Università di Napoli, sottolineò alcune pregevoli caratteristiche della struttura dell’opera, in primo luogo l’amore dell’Autore Nicola Avellino per la propria Città ed il suo servizio culturale ai pellegrini che accorrono numerosi al Santuario e che, pur salendo sulla balconata-
Mi piace chiudere questa veloce cronaca con le congratulazioni all’Autore di un sacerdote-
Ti ammiro sia per il lavoro che merita ogni plauso, sia pensando che la tua attività di medico non ti concedeva gran che di tempo e di calma per la ricerca. Complimenti! Il nostro Bartolo Longo ti riconoscerà un grande merito dal paradiso>>. (Pietro Caggiano)
Pompei -
(di: Avellino Nicola)
“Avellino Nicola, Avellino Luigi, Pompei. Segni di antiche memorie. Pompei, Natale 1990.pp.136 + 16 tavole. S.i.P.”
Ogni città, a seconda del suo sviluppo urbano, può essere paragonata ad un mosaico di piccole e grandi proporzioni, dove le tessere che lo compongono fungono da casseforti di preziose memorie che salvano dall’oblìo e dall’indifferenza valori, insegnamenti, patrimoni culturali, religiosi ed artistici, che insieme costituiscono la trama essenziale della storia di ognuna.
Appunto la ricerca di ogni tessera, per recuperarne appieno la memoria, caratterizza l’indagine storica nel complesso ma prezioso mosaico della cittadina mariana di Pompei da parte degli Autori, i fratelli Avellino. Questa volta tocca al Dr. Nicola e al Prof. Luigi presentarci uno spaccato di storia pompeiana risalente ai primi decenni del secondo millennio dell’era cristiana. “Pompei. Segni di antiche memorie” è, infatti, la ricostruzione più attendibile, almeno per le fonti consultate, della storia del tempietto dedicato alla Madonna delle Grazie e a Sant’Abbondio nel quartiere che da quest’ultimo prende il nome. Risulta così che la storia cristiana di Pompei ha origini antiche (circa un millennio, se non di più), almeno relativamente ai centri di culto (il tempietto di cui parlavamo e la chiesetta parrocchiale del SS. Salvatore) la cui esistenza è chiaramente documentata. Avviene, poi, che l’uomo della Provvidenza, l’Avv. Bartolo Longo, mandato a Pompei per dare concretezza al grandioso progetto di Dio su questa terra, che tutto il mondo conosce, è stato anche colui che ha ricostruito, circa un secolo fa, a poca distanza dai ruderi del primitivo tempio, un centro di culto per gli abitanti ad esso più prossimi. Gli eventi s’intrecciano sempre in un modo fuori dall’ordinario quando la presenza di Dio sembra assumere toni più significativi e tangibili! Non ci riferiamo, ovviamente, solo alla dimensione religiosa e spirituale del fatto, ma anche all’impulso sociale ed urbano che il ripristinato centro di culto ha ridato al quartiere di S. Abbondio. Un quartiere che negli ultimi decenni si è densamente popolato ed arricchito di nuove strutture abitative, della sede del nuovo Seminario, sorto in prossimità del tempietto, e della nuova sede provvisoria parrocchiale di S. Giuseppe, comunità quest’ultima che non mancherà di far sentire la sua funzione aggregativa per tutti gli abitanti della zona.
Anche questa volta, pertanto, come in altre del recente passato, non possiamo esimerci dall’esprimere un plauso agli Autori per la loro nuova fatica editoriale.
Gli “Avellino”, infatti, al di là dell’impegno di studio profuso per la ricerca, meritano un elogio particolare per l’amore che li lega a Pompei.
Pompei splendori di ieri miserie di oggi
(di: Luigi Avellino)
La copertina è la sintesi pittorica del contenuto del libro.
Un teatro.
L'elegante sipario e lo sfolgorio di luci sono segni di splendore, di vita attiva, di progresso, di partecipazione: il fiorire delle Opere religiose e civili volute e realizzate da Bartolo Longo e continuate dai primi Amministratori del nuovo Comune.
In evidente, netta contrapposizione il modesto Teatrino della guaratelle dove gli attori, manovrati dal burattinaio, perdono la loro identità.
Assiste allo spettacolo un popolino apatico, indifferente che non ha saputo, né ha voluto continuare a tenere in vita, arricchendo il vasto patrimonio ereditato.
Pompei vite di uomini: Ludovico Pepe
(di: Nicola Avellino)
Ecco una modesta contribuzione alla storia importante di tutta la valle del Sarno.
É la storia del Casale di Valle, o, almeno,
la raccolta dei documenti, in gran parte inediti, che possono servire alla storia.
Raccolta di Monografie su Bartolo Longo
1889 Pepe, Vincenzo, Novena ad onore di Maria SS. di Cotrino di V. P., 1889 (A. Ribezzi)*
1893 Leone, Giuseppe Maria, La vita interiore del sacerdote modellata sulla vita di Gesù Cristo: conferenze, vol. 2, Valle di Pompei, Scuola tipografica editrice Bartolo Longo, 1893
1896 Guida del Santuario e della nuova Pompei, Valle di Pompei, Scuola tipografica editrice Bartolo Longo,
1901 Fuortes, Tarquinio (a cura di), Al comm. avv. Bartolo Longo: augurio degli amici dell’opera pompeiana nel giorno di S. Bartolomeo del 1901, omaggio della Scuola tipografica Bartolo Longo pei figli dei carcerati, [Pompei, s.n., 1901]
1925 Pontificio Ospizio educativo Bartolo Longo per i figli dei carcerati : monografia per l'Esposizione Didattica Nazionale di Firenze, Valle di Pompei, Scuola tipografica pontificia per i figli dei carcerati, 1925
1927 Scotto di Pagliara, Giuseppe Domenico, Bartolo Longo, Valle di Pompei, Scuola tipografica pontificia per i figli dei carcerati fondata da Bartolo Longo, 1927 (fotoc.)
1928 Al B. Benedetto Cottolengo e a D. Bartolo Longo grandi benefattori dell’umanità : omaggio degli alunni esterni del Collegio Sozi-
1929 Scotto di Pagliara, Giuseppe Domenico, Bartolo Longo, 2. ed., rist. riv. e corr., Pompei, Scuola tipografica pontificia per i figli dei carcerati fondata da Bartolo Longo, 1929
1941 Frasconi, Pier Marino, Don Bartolo Longo, Alba, Pia Società San Paolo, 1941
1942 De Mori, Angelo, Gli affreschi della cupola del Santuario di Pompei di Angelo Landi da Salò, Pompei, Scuola Tipografica pontificia per i figli dei carcerati fondata da Bartolo Longo, 1942
1943 Scotto di Pagliara, Giuseppe Domenico, Bartolo Longo e il Santuario di Pompei, 3. ed. (trentesimo migliaio), Pompei, Scuola tipografica pontificia per i figli dei carcerati fondata da Bartolo Longo, 1943 (fotoc.)
1947 [D’Orazio, Benedetto], Processo apostolico, posizioni ed articoli per la causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio Bartolo Longo, [Pompei, s.n., 1947] (fotoc.)
1964 Scoditti, Luigi, Le origini di Latiano, patria di Bartolo Longo, Bari, Arti grafiche Ciccolella, [1964?], Estratto da «Il Meridionale», 2 maggio 1964 (F. Argentieri)
1966 Una grande opera sociale: gli Istituti educativi di Pompei : Bartolo Longo: antropologo, pedagogista, sociologo, cristiano, 2. ed. riveduta e ampliata da Vittorio Dati, Pompei, Istituto editoriale B. Longo, 1966
L’Arco, Adolfo, Il servo di Dio Bartolo Longo : penna, rosario e cuore alla Vergine, Pompei, Istituto editoriale Bartolo Longo, 1966 (F. Argentieri)
1968 Perrino, Antonio, Bartolo Longo antesignano e rinnovatore : discorso pronunziato dal sen. Dr. Antonio Perrino in Latiano, il 9 novembre 1968, in occasione delle solenni onoranze a Bartolo Longo, Brindisi, Tip. Ragione, 1968
1978 Tamburro, Nunzio, Bartolo Longo, un avvocato santo : la vita e l'opera del fondatore di Pompei, Pompei, s.n., 1978
1980 Auletta, Gennaro, Il beato Bartolo Longo, Pompei, Ist. profess. grafico Bartolo Longo, 1980
Bartolo Longo : dallo spiritismo a una sfida alla “delinquenza innata, in «La Civiltà cattolica», Anno 131, [n.] 3128 (18 ottobre 1980) (F. Argentieri)
Leone, Luigi, Bartolo Longo : "da quella loggia, un giorno, si affaccerà il Papa", Pompei, s.n., 1980 (Pompei, Tipografia F. Sicignano)
Lo Piccolo, Salvatore, Bartolo Longo : l'uomo della valle, Napoli, L.E.R. editrice, 1980
Robaud, Bartolo, Bartolo Longo : figlio di Latiano, s.l., s.n., 1980 (Fasano, Grafischena)
1981 Robaud, Bartolo, Bartolo Longo : giurista e sociologo dell'amore, Roma, Vincenzo Lo Faro editore, 1981
1982-
1982 Volpe, Francesco (a cura di), Bartolo Longo e il suo tempo : atti del Convegno storico promosso dalla Delegazione pontificia per il Santuario di Pompei sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica : Pompei, 24-
1985-
1986 Di Biase, Pietro, (a cura di), Padre Giuseppe M. Leone e Bartolo Longo uniti nell’opera religiosa e sociale di Pompei, s.l., Amministrazione comunale di Trinitapoli, 1986
Leone, L. (a cura di), Testimonianze contributo per la beatificazione di P. Giuseppe M. Leone, Pompei, 1986
1987 Auletta, Gennaro, Bartolo Longo : the blessed, Pompei, The shrine of Pompeii, 1987
Avellino, Mario Rosario, Pompei : la via sacra , Pompei, Tipografia B. Longo, 1987
L'Arco, Adolfo, Il beato Bartolo Longo mediatore tra il Vangelo e l'uomo moderno, Pompei, Pontificio Santuario di Pompei, 1987
1988 Auletta, Gennaro, Bartolo Longo : le bienheureux, Pompei , Sanctuaire de Pompei, 1988
Tamburro, Nunzio, Pompei fondata da Bartolo Longo : storia e guida, 1875-
1990 Caggiano, Pietro -
Caggiano, Pietro -
Caforio, Rita, Annibale Maria di Francia e Bartolo Longo : appunti e considerazioni, in «Quaderni Risorgimentali», n. 1 (1990), pp. 305-
Per una biografia del beato Bartolo Longo a Mesagne, estratto da «Rivista Diocesana», n. 1 (1990) (fotoc.)
Tamburro, Nunzio, Pompei fondata da Bartolo Longo : storia e guida, 1875-
1992 Avellino, Luigi, Pompei : il monumento alla carità, s.l., Associazione ex alunni opere pompeiane, 1992 (Sarno, Tipolitografia Buonaiuto)
Avellino, Mario Rosario, Pompei, la luce elettrica : Valle di Pompei 7 maggio 1891 -
Cuomo, Baldassarre, Bartolo Longo : al servizio di Dio e dell'uomo, Pompei, Pontificio Santuario di Pompei, 1992
Leone, Luigi, Il monumento a Bartolo Longo : briciole di storia pompeiana, Pompei, Ordine equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme, 1992
1993 Bartolo Longo al servizio di Dio e dell'uomo, Pompei, Pontificio Santuario di Pompei, 1993
1994 Caloyera, Domenico, La scuola di Maria nel Rosario, Pompei, Santuario di Pompei, 1994
Ciampa, Oreste (a cura di), Attualità dei problemi educativi per la prevenzione delle devianze minorili : atti del Convegno per il centenario dell'Istituto Bartolo Longo 1892-
Cicalese, Aniello, Il santuario di Pompei : guida illustrata, 2. ed., s.l., s.n., 1994 (Pompei, Tip. F. Sicignano)
Cuomo, Baldassarre, Bartolo Longo : au service de Dieu et de l'homme, Pompei, Sanctuaire pontifical de Pompei, 1994
Pompei : piccola guida con itinerario scolastico, Pompei, s.n., 1994 (Pompei, Tip. Sicignano)
1995 Avellino, Mario Rosario, Pompei : l'organo del Santuario, Pompei, Pontificio Santuario di Pompei, 1995
Avino, Anna Maria, Madonna delle Grazie in S. Abbondio -
Cuomo, Baldassarre, Don Bartolo : rappresentazione teatrale in tre atti e sei quadri, Pompei, Santuario di Pompei, 1995 (F. Argentieri)
1996 Avellino, Nicola, Pompei : il campanile monumentale, Pompei, Collina S. Abbondio, 1996
Illibato, Antonio, Bartolo Longo : un cristiano tra Otto e Novecento, presentazione di Gabriele De Rosa, vol.1, Pompei, Pontificio Santuario, 1996
Leone, Luigi (a cura di), Bartolo Longo : educatore-
1997 Avellino, Mario Rosario, Il monumento al beato Bartolo Longo : il segno della riconoscenza delle suore domenicane, Figlie del S. Rosario di Pompei, al loro fondatore nel primo centenario di vita : Valle di Pompei 1897 -
Cozzolino, Ciro, In ascolto del Beato : pensieri dagli scritti di Bartolo Longo, Pompei, s.n., 1997 (F. Argentieri)
Matrone, Raffaele (a cura di), Ricordando il Padre : giornate delle memorie in onore del beato Bartolo Longo, Pompei, s.n., 1997 (F. Argentieri)
1999 Illibato, Antonio, Bartolo Longo : un cristiano tra Otto e Novecento, vol. 2, Pompei, Pontificio Santuario, 1999
2000 Lamura, Domenico, Venne in Napoli il giovane studente : storia di Bartolo Longo : la giovinezza, Pompei, Santuario di Pompei, 2000
Milone, Massimo, La notte di Bartolo, Napoli, L’isola dei ragazzi, 2000 (F. Argentieri)
Vita di Bartolo Longo a fumetti, s.l., s.n., [2000]
2001 Avellino, Mario Rosario, Pompei. Il monumento alla pace universale : la facciata del Santuario : dalle epigrafi, la storia, Pompei, Pontificio Santuario di Pompei, 2001
Barra, Francesco, (a cura di), Bartolo Longo alle soglie del duemila : atti del Convegno storico,
Pompei 13-
2002 Illibato, Antonio, Bartolo Longo : un cristiano tra Otto e Novecento, vol. 3, Pompei, Pontificio Santuario, 2002
L’Arco, Adolfo, Bartolo Longo e la sua intimità con Dio, Pompei, Tipografia Sicignano, 2002
2003 Avellino, Luigi, Pompei : splendori di ieri, miserie di oggi, Pompei, Marius, 2003
Avellino, Nicola, Ludovico Pepe, Pompei, Marius, 2003
Conte, Camelo, Pompei : Santuario della beata Vergine del Rosario : monumento al beato Bartolo Longo : opera dello scultore Carmelo Conte : 26 ottobre 2003, s.l., s.n., [2003] (Oria, Italgrafica)
2004 Leone, Luigi, Ufficio regionale delle comunicazioni sociali a Pompei : sulla scia del beato Bartolo Longo, Pompei, s.n., 2004 (Pompei, Litografia Sicignano)
2005 Colistra, Lucia, Ritratti a penna : studio sulle scritture di uomini politici della provincia di Napoli, Napoli, Satura, 2005
2007 Avellino, Luigi, Bartolo Longo: segni di onore, Pompei, 2007
Bianchi, Antonella – Spina, Claudio, Bartolo Longo : un manager tra organizzazione e santità, Pompei, Santuario di Pompei, 2007
2008 Lepore, Caterina – Avellino, Luigi, Le rose di Maria, Pompei, 2008
2009 Avellino, Nicola, Pompei : il campanile monumentale : appendice, indici, Pompei, Flavius, 2009
PERIODICI
1995 Avvenimenti di Latiano : periodico di fatti, cultura, personaggi di Latiano a diffusione regionale, (Latiano, Neografica), numero unico (ottobre 1995)
1968 Il Meridionale : politico indipendente, (Brindisi), Anno VIII, n. 31-
1984 Opera beato Bartolo Longo, (Brindisi, Eurograf), Anno II, n. 4 (aprile-
1964 Il servo di Dio : bollettino dell’Associazione Bartolo Longo, (Latiano, Tipografia Stanisci & Franco), Anno I, n.1 (maggio 1964), n. 2 (giugno 1964), n. 6-
1986 Voce parrocchiale, (Brindisi, Ragione), Anno XIV, n. 1 (1986)
MATERIALE NON LIBRARIO
1994 Junco, Gianni, Don Bartolo, Napoli, T.D.C, 1994 (VHS)
1997 Calendario : Latiano, città del beato Bartolo Longo, a cura di Salvatore Errico, Oria, Italgrafica edizioni, 1996
2000 Calendario Giubileo 2000, a cura di Salvatore Errico, 2000 (Contiene opere di pittori latianesi sul Beato Bartolo Longo)
Litografia n. 177/200 realizzata per il XX Anniversario della Beatificazione di Bartolo Longo, a cura di Salvatore Errico, 2000
2005 Calendari 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, [a cura di] Associazione “Circolo cattolico Bartolo Longo”, Latiano, Neografica
2008 Bartolo Longo : un laico al servizio di Dio, [Progetto multimediale della Scuola Media Statale Croce-
2009 Bartolo Longo : attualità del suo pensiero sociale : da Latiano a Pompei, Latiano, Digit Video, 2009 (DVD)
Bartolo Longo tra “I testimoni della luce”
(Autore: Père Martin Marie, o.s.b. Flavigny-
Il volume pubblica in un’unica raccolta testi apparsi, dal 1996 in poi, sotto forma di Lettere mensili inviate agli amici e benefattori dell’Abbazia San Giuseppe di Clairval.
Il raggruppamento per temi è stato realizzato nella prospettiva della presente opera al fine di rendere la lettura più agevole.
In ogni lettera, l’argomento trattato è affrontato in modo più o meno esteso. Vengono affrontati alcune tematiche d’interesse ecclesiale come i Sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia, l’Ecumenismo, la preghiera del Rosario ed altri.
Ognuna è trattata rivisitando la testimonianza di vita di un santo del calendario, come espressione dell’eterna giovinezza della Chiesa, che grazie all’azione dello Spirito Santo genera sempre nuovi testimoni della fede.
All’interno di questo percorso, attento alle varie esperienze di santità, è presentata -
Uomini e donne nella Bibbia -
(di: Settimio Cipriani)
In occasione del quarantesimo anniversario della “Dei Verbum” (1965 2005), la Costituzione del Concilio Vaticano II sulla Parola di Dio, le Edizioni del Santuario di Pompei, che sull’esempio di Maria, Vergine dell’ascolto, hanno sempre avuto una particolare attenzione per la Sacra Scrittura e alla centralità del suo ruolo nel cammino di fede dei credenti, pubblicano questo testo per contribuire, insieme a tanti altri ad una rinnovata attenzione per il Libro sacro.
Ne è autore il noto biblista Mons. Settimio Cipriani cha da anni collabora con la nostra rivista.
In “Uomini e Donne nella Bibbia”, sono, infatti, raccolti i contributi che l’Autore ha già pubblicato per “Il Rosario e la Nuova Pompei” negli ultimi cinque anni.
Si tratta di una galleria di ritratti e di brevi schede biografiche riguardo a testimoni della fede dell’Antico Testamento e di valori umani da poter imitare.
Con stile sobrio ed essenziale, come conviene ai contributi di taglio giornalistico, vengono presentati, a partire da Adamo, 40 bozzetti di personaggi, uomini e donne, profeti, re e gente del popolo che, sebbene lontani da noi nel tempo, riescono con la loro vita di fede ad essere per noi una testimonianza credibile e un esempio di vita da cui poter imparare.
Un modo essenziale ed avvincente per leggere la Parola di Dio è farne luce per i propri passi.
Un sussidio utile per tutta la comunità ecclesiale e, in modo particolare, per i gruppi di catechesi parrocchiali e per quanti sono desiderosi di un rapporto più personale e immediato con la Parola di Dio.
Presentazione
La Sacra Scrittura ha un ruolo di onore in questi due volumi di Mons. Cipriani, autore di un’ampia galleria di personaggi dell’Antico e Nuovo Testamento.
Entrambi raccolgono bozzetti sui più illustri personaggi della Bibbia e del Vangelo, pubblicati dall’inizio del 2000 fino a oggi sul mensile ad ampia diffusione, anche internazionale, “Il Rosario e la Nuova Pompei”.
Notevole è stato l’interesse tra i lettori e a ragione, poiché l’autore tratteggia con maestria e stile sobrio ed essenziale, queste figure che hanno caratterizzato due millenni di fede cristiana e rappresentano ancora oggi un esempio di vita da cui poter imparare. Si tratta dunque di un modo essenziale e avvincente di leggere la Parola di Dio e farne luce
per i propri passi, e cibo, insieme all’Eucaristia, per nutrire la propria vita spirituale e il cammino di santità al quale tutti siamo chiamati.
Uomini e donne nella Bibbia
Nuovo Testamento
Uomini e donne nella Bibbia
Antico Testamento
Anno di edizione: 2008 Anno di edizione: 2005
Autore: Settimio Cipriani Autore: Settimio Cipriani
Copertina: Brossura Copertina: Brossura
Dimensioni: 15 x 21 cm Dimensioni: 15 x 21 cm
Peso: 271 gr. Peso: 325 gr.
Pagine: 176 Pagine: 200
Cod. Art.: LIBSP112 Cod. Art.: LIBSP97
Prezzo di copertina: € 10,00 Prezzo di copertina: € 10,00
N.B. È possibile acquistare insieme i due volumi con uno sconto del 30% sul prezzo di copertina.
Valle di Pompei -
(di: Aniello Cicalese)
L’Autore svolge da circa venticinque anni volontariato nell’Archivio Bartolo Longo di Pompei.
Qui ha saputo offrire la sua generosa collaborazione all’archivista, prima, nel lavoro di sistemazione delle carte, quando all’indomani del primo convegno di studi sul Fondatore della città mariana si avviò un’opera di inventariazione dei documenti ivi conservati, poi nell’aiuto concreto ai tanti professori e studenti universitari che hanno contribuito, in questi anni, allo studio della poliedrica figura di “don Bartolo” per il quale Cicalese non ha mai nascosto la sua personale ammirazione, stima e venerazione.
Da qui e dal suo passato impegno professionale, come capo stazione sovrintendente delle Ferrovie dello Stato -
Via Lucis -
Un modo nuovo di esprimere la gioia pasquale nel Terzo Millennio
Il “Direttorio su pietà popolare e Liturgia” afferma chiaramente che la “Via Lucis” fa parte a pieno titolo dei pii esercizi raccomandati vivamente dalla Chiesa.
Come la Via Crucis presenta quattordici stazioni o tappe con il passo biblico corrispondente, che vanno dal sepolcro vuoto alla Pentecoste, che è il frutto primordiale della Pasqua.
La “Via Lucis” ricorda ai fedeli l’evento centrale della fede e la loro condizione di discepoli che nel Battesimo sono passati dalle tenebre del peccato alla luce della grazia (cf. Col 1, 13; Ef 5, 8).
In una società che spesso reca l’impronta della “cultura della morte”, con le sue espressioni di angoscia e di annientamento, è uno stimolo per instaurare una “cultura della vita”, una cultura cioè aperta alle attese della speranza e alle certezze della fede.
Essa si può svolgere sia nel periodo pasquale, che è il suo spazio giusto, sia in tanti momenti forti della vita di una comunità cristiana.
È oramai diffusa nei cinque continenti e suscita dovunque entusiasmo di fede. (Autore: Sabino Palumbieri)
Autore: Sabino Palumbieri
Sono quasi vent’ anni che le nostre Edizioni si sono impegnate nella promozione e nella diffusione della Via Lucis, il pio esercizio che rinnova nella pietà dei fedeli la memoria della risurrezione di Cristo, filtrata dall’esperienza degli apostoli e della prima comunità dei credenti.
Questa esperienza di fede è offerta attraverso la testimonianza di alcune coppie di coniugi aderenti al Movimento “Testimoni del Risorto”, fondato da don Sabino Palumbieri, che rileggono il loro cammino sponsale e familiare alla luce della fede pasquale.
Ogni spaccato di vita, con i suoi chiaroscuri fatti di sofferenze, gioie, speranze, incomprensioni e fallimenti, riceve nuova energia da colui che è il Risorto,
l’Amore di Dio che vince ogni esperienza di morte. Si tratta di un piccolo ma prezioso sussidio, che ha come obiettivo la promozione, nei coniugi cristiani, di un itinerario di spiritualità pasquale, facendo loro assaporare la bellezza dell’esperienza sponsale e familiare, nonostante le difficoltà che si sperimentano lungo il cammino.
Un testo indispensabile, un vero e proprio inno alla famiglia, radicata nell’amore di un uomo e di una donna è aperta alla vita.
79 A.D.Course for Pompeii -
(di: Flavio Russo e Ferruccio Russo)
Volume bilingue realizzato per conto della Componente Marittima del Comando Alleato di Napoli, in tiratura limitata e fuori commercio.
Traduzione a cura di Jo Di Martino.